Molto spesso il termine ipnosi intimidisce, perché ricollegato a fenomeni soprannaturali o all’attività di qualche mago o santone. L’ipnosi, in realtà consiste in una procedura medico-psicologica che è stata studiata in modo approfondito a livello scientifico, che permette di risolvere in breve tempo i principali disturbi psicologici.
Ecco in seguito le risposta ad alcune domande che spesso ci vengono poste riguardo l’ipnosi:
Nel momento in cui si va in ipnosi, si perde il controllo di se stessi?
La risposta è no. L’ipnosi no è uno stato di incoscienza, durante cui l’ipnotizzatore ha il totale controllo sul paziente ipnotizzato, ma piuttosto una diversa “modalità di funzionamento” rispetto al normale stato di veglia. Tutti noi entriamo ed usciamo da stati ipnotici quattro/cinque volte al giorno, senza rendercene nemmeno conto. Per esempio le ricerche internazionali hanno dimostrato come, quando guidiamo o svolgiamo più in generale compiti da cui veniamo particolarmente assorbiti, il nostro cervello attivi aree diverse rispetto a quelle attivate durante lo stato di veglia, producendo quindi uno stato di trance – cosiddetto – naturale (Rossi e NImmons, 1993).
Per saperne di più consultate la seguente pagina:
Psicoterapia – Modelli di Cambiamento
A cosa serve l’ipnosi?
La tecnica ipnotica viene solitamente utilizzata per risolvere problematiche mediche o psicologiche poiché, come hanno dimostrato molti studi e meta analisi, risulta essere molto utile nel trattamento di ansia (Watkins, 2000; O’Neil, Barnier e McCOnkey, 1999), disturbi psicosomatici (Flammer e Bongarts, 20003; Flammer e Alladin, 200/) e depressione (Alladin, 2010; Shih, Yang e Koo, 2010).
In medicina è estremamente efficace nel ridurre il dolore cronico (Stoleb, Molton, Jensen e Patterson, 2009), i sintomi della sindrome del colon irritabile (Miller e Whorwell, 2009; Whorwell, 1984-2006; Palsson, 2006; Whitehead, 2006) oltre che alcuni problemi dermatologici (Shenefelt, 2000). Inoltre viene impiegata l’ipnosi anche come terapia del dolore e sostegno psicologico per pazienti malati di cancro (Spiegel, Joan e Bloom, 1983; Liossi, 2004; alden, 2004).
L’ipnosi viene usata anche come metodo per aiutare e persone a raggiungere i propri obiettivi, muovendo risorse profonde non accessibili durante il normale stato di veglia. Si usa quindi la tecnica ipnotica per dimagrire, supportare la dieta e il mantenimento del peso raggiunto, una volta che questa si è conclusa (Spiegel, 1989; Eintwistle, 2014), per migliorare la prestazione sportiva e per smettere di fumare (Elkins e Rajab, 2004).
Tramite l’ipnosi il paziente ha accesso a quella parte della mente cosiddetta profonda o inconscia che è la seIpnosi – come funziona?de delle risorse profonde ed è utilizzata quindi per l’elaborazione di sintomi o situazioni particolarmente difficili che la persona non era riuscito a risolvere utilizzando le sue sole risorse razionali, fino a quel momento.
In più lo stato di rilassamento ipnotico profondo porta ad una facile elaborazione dell’ansia e di tutte le emozioni (rabbia, impulsività, ecc…) che possono produrre sintomi/comportamenti indesiderati.
Per finire, nei casi in cui la persona voglia modificare alcuni aspetti del proprio carattere, l’ipnosi può facilitare il cambiamento, l’aggiornamento e la produzione di nuovi schemi mentali e comportamentali, che risultano essere più adatti per affrontare la situazione attuale del paziente.
Il Dottor Fabio Varotto di Studio Modelli di Cambiamento grazie alla sua esperienza “sul campo” ci spiega esattamente come agisce la psicoterapia ipnotica. Questa pratica eseguita da un professionista esperto aiuta i pazienti a ritrovare la stabilità e la serenità emozionale perduta o compromessa da traumi vissuti in precedenza.
- L’ipnosi favorisce uno stato di profondo rilassamento che va a contrastare le reazioni fisiche causate tipicamente dall’ansia (battito accelerato, senso di soffocamento, agitazione disturbi di stomaco ed intestino, vertigini, ecc..)
- L’ipnosi Ericksoniana risulta un valido aiuto per cercare risorse nuove per affrontare i problemi e quindi può facilitare la persona a gestire l’ansia e i momenti di difficoltà nel presente
- Grazie a tecniche di desensibilizzazione è possibile attenuare l’impatto emotivo di alcune situazioni e quindi ridurre l’agitazione ad esse associata
- Le tecniche dell’affetto-ponte e della regressione ipnotica permettono di rivedere vecchie esperienze, in cui la persona aveva provato ansia, con risorse che non possedute al momento dell’evento. Questo rafforza la sicurezza di sé del paziente, facendolo sentire in grado di affrontare finalmente situazioni simili, nel presente. Tutti gli studi condotti sull’ansia dimostrano infatti che le esperienze passate in cui si è provata ansia rinforzano la reazione ansiosa che si manifesta in situazioni simili nel presente; la tecnica precedentemente descritta funziona proprio per questo motivo.
- L’ipnosi permette la proiezione della mente in un futuro di esperienze positive che rassicurano e rendono la persona più forte rispetto a situazioni che le creano ansia.
Quanto dura?
L’ipnosi è una tecnica impiegata soprattutto all’interno di terapie e consulenze a breve – medio termine, quindi ne consegue che, a seconda del caso e del problema che si andrà a trattare, le terapie possono variare dai tre ai dodici incontri, mediamente. Nei casi più importante si possono prevedere invece terapie che non superano però gli otto mesi di durata.